Sorgi un'ora e mezza dinanzi al gip, poi chiede la revoca degli arresti

L’AQUILA – Antonio Sorgi, 55 anni di Giulianova, alto dirigente della Regione Abruzzo, arrestato lo scorso 30 settembre per associazione per delinquere, corruzione e turbata libertà degli incanti per la gara d’appalto relativa all’ampliamento del cimitero di Francavilla al Mare, nell’ambito dell’inchiesta denominata "Re Sole", è entrato per ultimo negli interrogatori di garanzia, avvenuti questa mattina dinanzi ai pm della Dda dell’Aquila, Antonietta Picardi e Simonetta Ciccarelli e al Gip, Giuseppe Romano Gargarella. Un’ora e mezza di interrogatorio al termine del quale l’avvocato di fiducia Guglielmo Marconi, si è solo limitato ad affermare che il proprio assistito "ha risposto all’interrogatorio". Il legale si è poi portato presso la cancelleria del Gip del Tribunale dell’Aquila per presentare istanza di revoca della misura custodiale dei domiciliari. L’inchiesta è stata denominata ‘Re Sole’, tanta era la considerazione che uno degli indagati aveva del potere e della capacità di Sorgi di influire sulle dinamiche politico-amministrative. Oltre ad essere direttore regionale della Direzione Affari della presidenza, il dirigente ricopre anche l’incarico di presidente del Comitato regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale. Prima di lui è stato sentito l’architetto e segretario della commissione di gara per il cimitero Antonio Giordano, 63 anni di Ortona, anche lui ai domiciliari. All’uscita bocche cucite dinanzi ai cronisti. Altro indagato ad essere stato sottoposto all’interrogatorio di garanzia, l’architetto Giovanni Vaccarini, 48 anni di Giulianova, direttore tecnico della ‘Sincretica srl’ di Pescara, società che opera con ‘Lt Progetti’ di fatto riconducibile a Sorgi. Nasce così la ‘Consorzio Progetti & Finanza’ che prese parte al bando per l’appalto da 2,4 milioni di euro. E’ Vaccarini l’architetto dei cimiteri già fatti a Silvi e Ortona. "Abbiamo risposto a tutto – ha detto l’avvocato Fabio De Massis – abbiamo chiarito la posizione del Vaccarini, ribadendo l’estraneità ai fatti, e documentando puntualmente qual è stato il ruolo di progettista nell’ambito della gara e appunto ribadisco la completa estraneità ai fatti di reato che gli vengono attribuiti».